La Domenica del fronte russo n. 1

Il foglio de “La Domenica del Fronte Russo“, probabilmente un numero unico costituito da 4 facciate (qui riprodotte solo la prima e la quarta pagina), nasce il 24 gennaio 1943 con l’intento di sostituire il Dovunque che veniva stampato in Russia in una tipografia sottratta ai russi.
Il suo fondatore, il maggiore Bruno Kaldor, ufficiale di collegamento addetto alla propaganda del Comando Supremo germanico, corrispondente di guerra, introduce il nuovo giornale nel suo editoriale “Dal C.S.I.R. all’Arm.I.R.“, fornendo – in uno stile chiaramente retorico-epico e propagandistico, “interessanti” notizie sui giornali di guerra del regime fascista.

In primo luogo, spiega le motivazioni della sostituzione del “Dovunque“, giornale che ha preceduto questo nuovo foglio:

“Il Dovunque cesserà perché tutti i Camerati per i quali fu creato e che non caddero sul campo dell’onore per la certa Vittoria dell’Asse, dopo 15-20 mesi di duri combattimenti e di indefesso lavoro furono avvicendati”. E ci fornisce un altro dato “[…] esso rimarrà – unitamente al quotidiano “Fronte Russo” – il settimanale dell’Arm.I.R., che esso sarà sempre redatto con lo stesso spirito patriottico, combattivo e cameratesco.“.

[…] dopo varie proposte si è deciso di adottare quello del Dovunque , come l’autocarro omonimo, come dovunque erano passati gli arditi Fanti del C.S.I.R. e come dovunque si proponeva, quel giornaletto, di seguirli nella vittoriosa avanzata verso est.”.

Sottolinea gli inconvenienti legati alla pubblicazione:

Mancavano però la carta, la tipografia, i caratteri, i compositori […] Mancavano il direttore e i redattori.” e ancora “[…] le enormi difficoltà che si dovettero superare! Gli impianti caloriferi della tipografia erano distrutti: si lavorò a 15-20 gradi sotto zero, in un ambiente brutto, buio e sommerso nel disordine ucraino. I compositori erano ucraini che non comprendevano una sola lettera [..].

Stigmatizza i giudizi sfavorevoli giunti dopo le prime uscite:

“[…] piovevano critiche da tutte le parti. Non avevano torto, però, i censori: essi non conoscevano le grandissime difficoltà, essi non vedevano che un giornaletto più o meno male riuscito […]”.

La pubblicazione de La Domenica del Fronte Russo non ebbe tempo di avere un seguito, poiché nacque quando i russi avevano già iniziato la loro controffensiva, costringendo i soldati italiani – così come quelli tedeschi, romeni, ungheresi e croati – al ripiegamento o alla ritirata.

L’introduzione di Kaldor ci fornisce un’idea abbastanza esaustiva del vecchio Dovunque più che del nuovo foglio che sta nascendo.
Il sottotitolo resta significativo e, a posteriori, fornisce un richiamo comunicativo d’impatto:
Inter – ARMIR – gigantes“. L’Arm.IR. fra i giganti.
Purtroppo, di lì a poco, l’Armata italiana avrebbe pagato un tributo elevatissimo: quando i giganti conducono il gioco, spesso sulla scacchiera, vengono sacrificate molte pedine.


NOTE
L’Archivio, dal quale vengono estratti queste due pagine de “La Domenica del Fronte Russo”, è stato ceduto dal figlio del tenente Antonio Baldini Rualis (Direttore responsabile del “Dovunque” fino allo sua chiusura avvenuta nel dicembre 1942″) ad Antonio Fistarol che ha materialmente scansito queste pagine riprodotte sotto.

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